E’ anche vero che niente è per caso. Allora bisogna seguire quella piccola scintilla che è dentro di noi, difficilmente descrivibile ma molto intuitiva, per portare alla luce ciò che siamo.
Ascoltando questa intuizione sono approdato in questo mondo, anche se la strada non è stata lineare e tanto meno semplice, avevo solo un indizio:
“…nel lavoro attraverso cui mi sarei espresso…lo strumento sarebbe stato la mia mano…costruire, trasformare qualcosa con le mie mani mi dava un senso immenso di gratificazione e benessere”.
Come la maggior parte delle cose tutto iniziò per caso (o meglio coincidenza) in un modo semplice, quasi banale.
Ricordo un fatto in particolare avvenuto circa nel 2010: immagina una persona cara che avverte un dolore al collo che non le da pace e immagina che proprio per quell’affetto che vi lega l’istinto sia quello di poggiare la tua mano sulla zona dolente, iniziando ad accarezzare e sfiorare, cosa che non avevo mai fatto prima (non massaggiare, perché per quello serviva una tecnica che ancora non avevo).
Immagina poi che quella persona a te cara provi un sollievo immediato. Ecco quello è stato proprio il seme che il destino ha piantato dentro di me (non a caso il mio logo professionale è adesso un albero); da li a ripetere l’esperienza una, due e tre volte il passo è stato breve. Stiamo parlando di passione e di amore, di qualcosa che è indispensabile ma che da solo non basta.
Era ora quindi di conoscere la tecnica e fu così che trovai un corso per diventare massaggiatore, avrei avuto un anno a mia disposizione per immergermi in questo mondo e capire definitivamente se potevo farne una professione.
In questa fase, oltre alla volontà, serviva ancora qualche altra coincidenza e arrivarono così dei docenti capaci di trasmettermi in questa prima mia esperienza anche quel qualcosa in più che andava oltre le tecniche.
Un anno passa in fretta e apprese le tecniche base di questo mestiere e conseguita la qualifica professionale di massaggiatore, decisi subito di aprire un mio studio, ma non sapevo da dove iniziare.
Mi affidai così ad un franchising. Fu un’esperienza necessaria e utilissima per capire in breve tempo un settore che dal punto di vista del lavoro vero e proprio mi era sconosciuto. Compresi ben presto che tipo di massaggiatore ero, cosa non volevo essere e soprattutto che tipo di professionista sarei voluto diventare e compresi che la collaborazione con il franchising mi stava stretta e limitava adesso la mia visione.
Presi la decisione di mettermi in proprio ampliando la mia visione con successivi investimenti per la mia formazione: specializzandomi allo C.S.E.N con i diplomi di Massaggio Sportivo e nelle Applicazioni di Taping Elastico, un ulteriore diploma poi del Massaggio Benessere Olistico, cioè tutte quelle Tecniche Manuali Complementari che affondano le loro radici tra tradizione e scienza al fine di poter affrontare con tecniche diverse, ma appunto complementari, la maggior parte dei disturbi muscolari che ci affliggono giornalmente.
Prima su tutte una tra le mie più piacevoli e stimolanti scoperte la Riflessologia Plantare.
Oggi oltre a dedicarmi alla costante crescita del mio studio privato e alla diffusione della mia filosofia di portatore di benessere ho anche il piacere di collaborare come docente del massaggio con il Centro Studi La Piramide, che tra le altre cose è la stessa scuola dove ho conseguito la mia prima qualifica di massaggiatore e dove adesso cerco di contribuire con il mio meglio al sogno di tanti ragazzi e ragazze in cui rivedo un vecchio me.
Non male come viaggio, se non è coincidenza questa non so cosa lo sia!